Correva l'anno 2011, ricorrevano i 150 anni dell'unità d'Italia, si scelse il corbezzolo la pianta simbolo dell'Italia, per i suoi frutti rossi, fiori e polpa bianca e foglie verdi. Il corbezzolo era una pianta nota solo ai frequentatori di boschi, nonostante sia una della piante della macchia mediterranea, ma questa specie sta diventando sempre più difficile trovarla negli ambienti naturali. L'anniversario della Unità d'Italia però rappresenta la riscoperta di questa pianta da parte degli italiani, i suoi frutti rossi e carnosi si trovano sempre più spesso nei supermercati (da 14€/kg) e non mancano anche gli impianti intensivi di questo arbusto. Il corbezzolo si trova sempre sempre più frequentemente nei giardini pubblici e privati .In Italia nel primo Novecento fu molto usata per decorare i Parchi della Rimembranza dedicati ai caduti della Prima Guerra Mondiale. E' una pianta rustica, resistente alla siccità ed al fuoco, dopo gli incendi riparte facilmente.
Il corbezzolo ha trovato il suo posto nella letteratura Italiana, i tre colori della pianta non sfuggirono a Giovanni Pascoli che compose un'ode ad essa dedicata dal titolo:
Il corbezzolo
dall'aratro, la terra produceva ogni cosa da sé
e gli uomini, appagati dei cibi nati spontaneamente,
raccoglievano corbezzoli, fragole di monte,
corniole, more nascoste tra le spine dei rovi
e ghiande cadute dall'albero arioso di Giove.»
.. Ovidio. Metamorfosi, I, 89-112
«[...] Altri al suo corpo,
altri a la bara intenti, avean di quercia,
d'àrbuto(corbezzolo) e di tali altri agresti rami
fatto un ferètro di virgulti intesto
e di frondi coperto, ove altamente
del giovinetto il delicato busto
composto si giacea qual di vïola,
o di giacinto un languidetto fiore
còlto per man di vergine, e serbato
tra le sue stesse foglie, allor che scemo
non è del tutto il suo natio colore
né la sua forma; e pur da la sua madre
punto di cibo o di vigor non ave.»
(Virgilio, Eneide, XI, vv. 64-65)
98 Aliud corpus et terrestribus fragis, aliud congeneri eorum unedoni, quod solum pomum simul e frutice terraeque gignitur. arbor ipsa fruticosa. fructus anno maturescit, pariterque floret subnascens et prior coquitur. mas sit an femina sterilis, inter auctores non constat.
99 pomum inhonorum, ut cui nomen ex argumento sit unum tantum edendi. duobus tamen his nominibus appellant Graeci comaron et memaecylon, quo apparet totidem esse genera; et apud nos alio nomine arbutus vocatur. Iuba auctor est quinquagenum cubitorum altitudine in Arabia esse eas.
traduzione: Un corpo e bacche terrestri, un altro loro parente unedoni, che solo è prodotto dal cespuglio e dalla terra allo stesso tempo la mela. L'albero stesso è cespuglioso. Il frutto matura in un anno e fiorisce anche, crescendo sotto, e viene cotto per primo. Se sia sterile maschio o femmina, non è un accordo tra gli autori.
Una mela disonorevole, tanto che il suo nome si basa sull'argomento che è un solo alimento. Tuttavia, i Greci la chiamano comaro e memaecylon con questi due nomi, il che dimostra che ne esistono altrettante specie; e tra noi è chiamata corbezzolo con un altro nome. Juba è l'autore dell'opinione che in Arabia siano alte cinquanta cubiti.
Plinio il vecchio -Naturalis Historia .Liber KV -29
Biologia
Arbutus unedo L., Conosciuta volgarmente come: Xorbezzolo, àlbatro, àrbuto, arbutella (numerosissimi sono poi i nomi usati nelle diverse regioni italiane ,Il nome specifico unedo deriva dal sostantivo maschile latino ŭnēdo, ōnis usato per denominare sia la pianta che il frutto del corbezzolo. Alcuni sostengono che derivi da “ŭnum ĕdo” (= ne mangio uno) nel senso che nonostante l’aspetto invitante il gusto insipido del frutto fa sì che non se ne mangi più di uno(secondo Plinio il Vecchio) in realtà se a giusta maturazione ne mangi più di uno. . Dal nome greco del corbezzolo κόμαρος derivano alcuni nomi dialettali della pianta. Invece corbezzolo è di incerta derivazione, alcuni lo derivano da corruzione volgare del latino arbŭtus mentre per altri deriva da un ipotetico corbiceus da corbus (= corvo) poiché questi animali ne mangiano volentieri i frutti. Il corbezzolo è un arbusto sempreverde che può presentarsi come piccolo albero a crescita piuttosto lenta ed è tipico della macchia mediterranea. Il fusto tende a contorcersi e ha corteccia grigio-rossastra. La pianta si rigenera facilmente e quindi resiste bene agli incendi Le foglie contengono sostanze ad azione antisettica, anti-infiammatoria, astringente e diuretica. I frutti sono ricchi di sostanze anti-ossidanti e sono anch’essi astringenti.Con le foglie e i frutti si producono quindi tisane e infusi indicate in particolare per affezioni delle vie genito-urinarie e gastro-intestinali e dell’apparato epato-biliare. I frutti sono commestibili, ma consumati i gran quantità possono provocare disturbi intestinali. Essi, pur contenendo una buona quantità di zuccheri, risultano piuttosto insipidi e non sono graditi a tutti. Sono comunque usati per preparare marmellate o per aromatizzare grappe, fatti fermentare in acqua e vino producono il “vino” di corbezzolo. Molto rinomato è il miele di corbezzolo, scuro, amaro e balsamico che viene prodotto in ridotta quantità poiché la pianta fiorisce nel tardo autunno e in inverno. . ,
La pianta è usata come elemento decorativo di giardini per il fogliame denso e lucido, per il rosso dei frutti e la bellezza dei fiori e quindi esistono in commercio diverse varietà coltivate.
Nell'Orto botanico ddel Giardino dei profeti, in occasione della FestA del'albero 2025 saranno messi a dimora 30 alberi di corbezzolo.
